Il distacco d’affresco di scuola giottesca (sec. XV), raffigurante La Vergine in trono con Bambino e angeli (198x125 cm)
E’ un distacco d’affresco di scuola giottesca proveniente dall’ex chiesa di S. Nicolò, l’edificio religioso più antico della città, che risulta essere officiato fin dal 1211 dai padri eremitani di S. Nicolò della primitiva osservanza.
Il dipinto esprime ormai il superamento delle espressioni e delle forme ieratiche bizantine e sembra risentire con evidenza delle novità portate da Giotto- presente a Padova negli anni 1303-1305 per la Cappella degli Scrovegni- soprattutto in relazione al concetto di spazialità e di rapporti fra figura e spazio. A tutto ciò si aggiunge la ricerca di tridimensionalità e di plasticità fisica del corpo umano, unitamente anche al desiderio di caratterizzazione dei personaggi.
Il volto della Vergine tuttavia è alieno da quel tono di sacralità e di solennità giottesche, per esprimere piuttosto un senso di dolcezza e raffinatezza percepibile anche sul volto dell’angelo.
L’affresco è stato eseguito con tutta probabilità solo nel XV secolo da un artista estraneo al gusto e al decorativismo veneziano, che ha risentito fortemente delle novità giottesche senza rinunciare, soprattutto nei volti, ad una dolcezza e ad una classicità non facilmente riscontrabili nella tradizione toscana.